MISSION E ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA'

Laboratoriodartiemestieri è una attività che nasce dalla volontà di estendere il campo di attività ai "servizi integrati per l'architettura".

Oltre alle prestazioni tecniche e professionali per l'architettura si svolgono consulenze o altre attività di istruzione e di coordinamento per il complesso procedimento progettuale ed esecutivo nel campo immobiliare.

Il settore tecnico è rappresentato da un Team Manager che gestisce la commessa secondo le propensioni individuali e il bagaglio di esperienza professionale con assistenti e professionisti qualificati.

Questa impostazione permette al Laboratoriodartiemestieri di essere attore privilegiato per il procedimento dalla progettazione, alla promozione sino alla realizzazione ed a vantaggio della clientela che opera con un unico interlocutore con il quale delineare i percorsi ed assumere le decisioni.

Laboratoriodartiemestieri vede la sua genesi dalla esperienza dello studio di progettazione architettonica denominato laboratoriodarchitettura che, dopo circa 14 anni di attività, estende il campo di azione ai servizi integrati per l'architettura e il territorio.

Oggi operiamo su diverse service line e siamo in grado di gestire qualsiasi esigenza nell'ambito della progettazione e costruzione edile e urbanistica, nonchè nell'ambito della consulenza, della grafica e della istruzione.

martedì 22 settembre 2009

RICOSTRUZIONE, TENDOPOLI ... E TUBOPOLI

Das park linz
Donau park - Linz - Austria
Albergo
Lo scorso giugno è uscito il numero 7 del magazine Archiworld che riceviamo noi architetti liberi professionsti, dal consiglio nazionale degli Architetti.
La pubblicazione è anche on-line, e il numero che vi segnaliamo tratta del drammatico evento dello scorso aprile che ha devastato Onna, l'Aquila e tantissimi altri centri urbani.
Oltre al disastro umano, incommensurabile, sono le attività che stentano a ripartire.
Alcuni colleghi professionisti si sono visti anche privare della possibilità di lavorare, i loro studi sono inagibili, improduttivi.
l'UIA ha promosso una iniziativa a sostegno dei colleghi che vogliamo segnalarvi.
"Questa l'iniziativa che l'Uia (Unione Internazionale degli Architetti) ha appena lanciato a sostegno dei giovani architetti abruzzesi residenti nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile. Il progetto fa seguito all'appello, lanciato a Bruxelles il 24 aprile scorso, in occasione dell'assemblea generale del Consiglio europeo degli architetti, dall'architetto abruzzese Mauro Latini componente deldipartimento Esteri del Consiglio nazionale degli architetti, nonché membro supplente del Bureau esecutivo dell'Uia. «La comunità internazionale degli architetti si è resa subito disponibile per dare vita a iniziative di solidarietà nei confronti dei giovani architetti coinvolti dal drammatico evento - racconta Latini -. Personalmente mi sono fatto promotore di un invito finalizzato a ospitare negli studi internazionali giovani architetti provenienti dall'area colpita dal sisma». «Sono 106 gli architetti che avevano il proprio studio nel centro storico della città dell'Aquila e che oggi non hanno la possibilità di esercitare la professione. A questi si aggiungono poi gli ingegneri e gli altri professionisti dell'edilizia, altrettanto in difficoltà», puntualizza Latini. (...)
(estratto da il sole 24 ore 21/09/09)
E' dagli architetti, e soprattutto dalla generazione di professionisti che hanno subito un simile evento, che deve arrivare un nuovo modo di pensare e costruire l'architettura, che guardi
al significato stesso del praticare la professione secondo responsabilità.
La opportunità formativa di continuità che è stata promossa e va intesa in tal senso,
ma noi tutti siamo chiamati ad una riflessione.
Architetto, autorità competente, responsabile e consapevole, un monito.
Il termine deriva dal greco ἀρχιτέκτων (arkhitekton), parola composta da arkhi (capo), particella prepositiva che serve a denotare superiorità, eccellenza, autorità, ossia responsabilità e consapevolezza di colui che si accinge a costruire, e tekton (costruttore).
Il dibattito deve essere libero, per condurre l'immaginazione sul tema dell'abitare la provvisoirietà, magari dimenticando il modello (?) della tendopoli e cercando soluzioni temporanee come le "tubopoli", o spazi modulari, veloci, che possono costituire modelli più o meno dignitosi di abitare per far fronte al
bisogno di abitare conseguente ad eventi di una gravità inimmaginabile.
Ho un ricordo degli studi.
Le Corbusier, che inizia i primi studi del "Modulor" che terminerà nel 1947, (principi di logica e di misura in un momento storico che ne aveva poca) per tutto il periodo della guerra pubblicava libri e dopo la liberazione riprese l'attività con la nomina di capo-urbanista.
Nel 1944 partecipò alla stesura de "La Carta d'Atene",
trattato sulla città funzionale nato già dal CIAM
(Congresso Internazionale di Architettura Moderna) nel 1933.
Nel mentre portò avanti le sue ricerche per la realizzazione di Unità abitative che
condussero ad un accordo col Ministero per la Ricostruzione per una unità abitativa,
l'Unité d'habitation a Marsiglia.

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